Interventi educativi in Nepal

La qualità dell’insegnamento e i risultati dell’apprendimento degli studenti a tutti i livelli di istruzione – dall’asilo al livello superiore – sono da anni tra le principali sfide del settore educativo con cui deve misurarsi il Nepal. Sebbene siano sempre di più i bambini che accedono alla scuola primaria, si parla in realtà di dati relativi alla sola iscrizione, che non comprendono quindi quelli legati al tasso di abbandono precoce o di riuscita scolastica e che non tengono, inoltre, in considerazione le numerose barriere legate alla collocazione geografica, alla povertà e all’esclusione sociale, alla disabilità, alle norme sociali e ai pregiudizi di genere, alle migrazione, al lavoro minorile. Queste barriere si sovrappongono impedendo da anni ad oltre il 10% dei bambini nepalesi di andare a scuola.

Tra di essi, le ragazze sono quelle che con maggiore probabilità sono escluse dalla scuola rispetto ai ragazzi, e questo divario di genere si allarga ancora di più quando si considerano l’appartenenza alle caste e ai gruppi etnici più svantaggiati.

Lo scoppio della pandemia ha ovviamente generato, in tutto il mondo, difficoltà a livello organizzativo e strutturale nell’accesso all’istruzione scolastica, con conseguenze anche a livello emotivo e psicologico destinate a perdurare nel tempo. 

In generale, i Paesi hanno adottato una serie di misure diverse per rispondere alle nuove sfide educative che la pandemia ha generato, in base alla loro disponibilità di risorse. I Paesi tecnologicamente avanzati hanno adottato la didattica a distanza (DAD) come mezzo principale di istruzione, andando a migliorare le piattaforme esistenti o creandone delle nuove e hanno fornito libero accesso ai contenuti e agli archivi digitali a tutti gli studenti attraverso i propri dispositivi portatili. Tutto questo non è stato possibile nei Paesi, come il Nepal, con un’infrastruttura carente e inadeguata e che hanno quindi puntato, al contrario, sull’uso delle tecnologie tradizionali, come radio e TV, per compensare le perdite delle lezioni in presenza.

Volendo stare davvero al fianco dei minori, delle famiglie e delle intere comunità che continuiamo a sostenere da anni, in questo delicato periodo li abbiamo raggiunti regolarmente con telefonate e, quando possibile, visite personali per capire quali erano le nuove problematiche che stavano affrontando a causa della pandemia.

Durante i mesi di incontri e discussioni, individuali e di gruppo, abbiamo quindi rilevato un aumento delle disuguaglianze nell’accesso all’istruzione causata dall’uso di tecnologie digitali, un’enorme pressione su studenti ed insegnanti e l’impressione di avere competenze inadeguate per affrontare nuove sfide educative, un alto tasso di abbandono, una crisi economica devastante, un ampliamento del divario di genere tra i bambini che sono a rischio o vulnerabili.

È apparso quindi evidente che povertà educativa e povertà materiale sono legate da un circolo vizioso: i bambini che provengono da famiglie svantaggiate hanno più probabilità di conseguire peggiori risultati a scuola, hanno meno possibilità di partecipare ad attività sociali, culturali e ricreative, di svilupparsi emotivamente e di realizzare il proprio potenziale. Una volta diventati adulti, questi bambini incontrano poi maggiori difficoltà ad attivarsi nella società e a trovare lavori di qualità. La povertà materiale di una generazione si traduce spesso nella privazione di possibilità educative per quella successiva, determinando nuova povertà materiale e di rimando altra povertà educativa, e così via.

Prendendo atto di tutte queste problematiche abbiamo deciso di intervenire con un progetto che si divide in due macro-interventi triennali

  • uno rivolto alle scuole ed alle comunità di Bhojpur e Dhading che avevamo già affiancato in precedenza, prima della pandemia, con il progetto chiamato “IQBE – Improving Quality of Basic Education” (“Miglioramento della qualità dell’istruzione di base”).
  • ed un altro rivolto ai ragazzi residenti nella Valle di Kathmandu e sostenuti per anni da una borsa di studio.

I due interventi sono accomunati dall’obiettivo comune di garantire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti anche (e soprattutto) nell’attuale contesto ancora gravemente segnato dalla pandemia da coronavirus.

In particolare, miriamo a:

  • Garantire equo accesso ad un’istruzione di qualità nelle scuole Shree Chandi Basic School, (Distretto di Bhojpur) e Shree Kamrang Basic School (Distretto di Dhading), grazie alla presenza di insegnanti preparati, ad un insieme di percorsi rivolti ad insegnanti, studenti ed alla comunità intera ed al rafforzamento dei così detti Child Clubs, ovvero momenti di incontro extra scolastico tra gli studenti per realizzare insieme attività ludico-artistiche ma anche per discutere di problematiche comuni;
  • Assicurare il proseguimento degli studi scolastici per gli studenti appartenenti alle famiglie più vulnerabili, che versano in situazioni ancora più gravi a causa della pandemia, grazie a borse di studio ad hoc o ad un fondo flessibile familiare;
  • Fornire opportunità di formazione professionale a ragazze e ragazzi che hanno terminato la maturità per prepararli in maniera adeguata al mondo del lavoro.

COME SOSTENERE IL PROGETTO

Se vuoi contribuire anche tu a garantire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento a tantissimi giovani  del Nepal, scopri di seguito come fare!

Quale impegno economico è richiesto?

Sono previste cinque differenti tipologie di impegno, in base al supporto economico che si decide di sostenere, una tantum o annualmente:

  1. Con 25€ una tantum si potrà contribuire al sostegno parziale per l’acquisto di materiale di cancelleria e ludico/ricreativo da utilizzare nelle attività dei Child Clubs;
  2. Con 50€ una tantum si potrà sostenere parzialmente uno dei percorsi di formazione e sensibilizzazione rivolti ad insegnanti, studenti, genitori e/o alla comunità intera che si svolgeranno durante l’arco dei tre anni di progetto;
  3. Con 100€ all’anno si potrà contribuire al fondo flessibile familiare per gli studenti appartenenti alle famiglie più vulnerabili;
  4. Con 200€ all’anno si potrà sostenere parzialmente lo stipendio di un insegnante preparato e garantire un contributo alle attività svolte nei Child Clubs;
  5. Con 400€ all’anno si potrà donare un importante contributo allo stipendio di un insegnante preparato e garantire un grande contributo alle attività svolte nei Child Clubs.

Quanto dura?

Affinché il sostegno si riveli effettivamente fruttuoso per quanto riguarda i contributi annuali di 100€, 200€ e 400€ viene richiesto un impegno di 3 anni e per questo scopo viene fatta firmare un’apposita promessa di sostegno. In tutti questi 3 casi annualmente si riceveranno due aggiornamenti sullo stato di avanzamento del progetto ed anche relativamente alla situazione di uno/a dei bambini sostenuti.

Nel caso di un sostegno una tantum si riceverà un unico ringraziamento dedicato.

Chi può impegnarsi?

Un singolo o una famiglia, una classe di studenti o un gruppo di colleghi, un’azienda o un’associazione, TUTTI possono contribuire a garantire un’educazione di qualità ai bambini nepalesi da noi selezionati.

Come posso fare il mio versamento?

I contributi annuali di 100€, 200€ o 400€ possono essere versati con cadenza annuale, semestrale, trimestrale o mensile (oppure si possono anche coprire più anni con un unico versamento) ed in generale per ogni contributo, anche di importo minore, si può provvedere tramite:

  • bonifico bancario sul c/c intestato ad Apeiron presso BANCA INTESA SANPAOLO
    IBAN: IT22Q0306909606100000103529
  • bollettino postale: numero c/c 17055500
  • o direttamente dal nostro sito con un versamento PayPal o Satispay.

Inserendo sempre come causale: “adesione progetto Interventi Educativi Nepal”

Quando hai provveduto al versamento, confermaci il tuo impegno scrivendo a: info@apeironitalia.it.

In qualità di ODV (Organizzazione di Volontariato), tutte le donazioni devolute ad Apeiron godono di particolari agevolazioni fiscali. Scopri qui tutti i dettagli. Un motivo in più per darci una mano!

Per qualsiasi dubbio, chiarimento o curiosità scrivici all’indirizzo info@apeironitalia.it o chiamaci al 340 3192188.

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